FUTURO VS BOOMER: 100 a ZERO

“Mamma posso andare alla manifestazione tra quindici giorni?”.

Già che i figli chiedano il permesso di manifestare mi fa sentir vecchia, che addirittura si programmi con così grande anticipo mi stupisce parecchio.

Ma certo!

Ho risposto di pancia, ripensando immediatamente alla me “manifestatrice” in anfibi e maglione gigante.

La data era a calendario: 24 settembre, Friday For Future.

Sarò una madre strana, ma questa cosa che i ragazzi manifestino e che sposino una causa, ancor più quella ambientale, a me garba parecchio.

Insomma ci siamo.

Oggi, puntuale come provenisse da una scuola svizzera, la notifica dell’assenza ingiustificata arriva sull’app genitore.

Alla faccia di noi adulti che ci sentiamo controllati, questi sgarrano un minuto e la scuola scrive.

Ok, il sistema funziona.

Nemmeno il tempo di leggere le due righe della comunicazione che mi accorgo che la bontà paterna ha prontamente giustificato.

La benedizione, seppur in case diverse, giunge sulla testa del nostro adolescente a quattro mani. Perfetto.

Inizio la mia giornata di lavoro e alla prima pausa butto un occhio ai social.

Una testata locale riprende il corteo dei ragazzi e in prima fila noto mio figlio, di fianco il suo amico, entrambi chirurgicamente mascherati e assembrati con coscienza.

Mio figlio regge il cartellone che ha preparato a casa, chiacchiera e cammina con evidente orgoglio.

Non nego di aver pensato che se avesse tentato sotterfugi, di questi tempi sarebbe stato beccato in un secondo, ma anche che questo nuovo mondo un po’ fa perdere la poesia del tutto.

Vabbè.

Noto che sotto al video compaiono un centinaio di commenti.

E mentre nel mio cervello si insinua l’aria della normalità, il profumo della gioventù che si entusiasma, mentre i miei occhi si riempiono con queste faccette vogliose di cambiare il mondo, insomma, mentre mi ubriaco di un venerdì che ha il gusto del futuro, inizio a leggere.

“ Vi aspetto quando verrete a cercare un lavoro!”

Ok. Rimanendo in tema di clima, qui forse il “clima” non è il massimo.

I boomer sono scatenati.

“Il clima! Siamo in dittatura e questi pensano al clima!”

“Pur di saltare scuola guarda cosa si fa”

Eccolo.

“Poi hanno tutti i vizi del mondo”, chissà quali sono i tuoi, penso.

“A cosa serve? Tanto non si può comandare il clima!”. L’esperto.

“Protestare per gli aumenti di luce, gas e benzina no?!?”.

Gli studenti?

“Va bene scioperare per una giusta causa.. ma ragazzi.. la cameretta in ordine la lasciate? Una mano ai genitori nelle faccende di casa la date?Anche in questi piccoli gesti si vede se ci tenete al clima”. A casa mia aiutano, stia tranquillo.

“Quindi hanno usato carta,pennarelli, si son fatti fare maglie a tema ecc per dirci di non sprecare e non inquinare..vorrei applaudirli per l’impegno ma..non so quanto sia giusto farlo..”.

Ragazzi! A gesti dovete esprimervi! A gesti!

“Camminano per il corteo, poi i genitori li portano e prendono a scuola con l’auto sul portone…camminate e anche tanto”. Dobbiamo farli volare!

“Una bella fila di ragazzi che a 18 anni prenderanno la macchina e poi ciao ciao Greta”. Ecco, Greta non l’aveva ancora citata nessuno.

“Ma mi spiegate a cosa serve lo sciopero per il clima?”. Lui è appena arrivato da Marte poverino. Non sa.

“ Quest’anno non possono scioperare per la DAD e allora un’altra scusa devono averla….sono veramente fortunata ad avere due nipoti di 18 anni e 13 anni che pensano solo a studiare….” Cuore di nonna …

“Mettono i ragazzi per fare numero come burattini”. Ma chi?

“Questi che oggi hanno tagliato a scuola, sono gli stessi che qualche mese manifestavano contro la dad perché NON si andava a scuola… GRANDI!”.

Fuori tema, Sig. Giraudo, voto 4.

“Bravi, ogni scusa è ottima per non andare a scuola. Poi raccogliete le cicche, mascherine, lattine e bottiglie che lasciate per terra o nei contenitori degli altri”.

Il pattume è tutta colpa dei giovani, noi adulti produciamo solo fiori.

“Ogni scusa è buona per saltare scuola, chissà perché non lo fate la domenica??”. Tesoro, non sa l’inglese e gli è sfuggito il Friday.

“Ma manifestare per il Green Pass quello no, dovreste farlo indifferentemente se uno è vaccinato o no. Già che molti si sono fatti vaccinare solo per poter uscire e non perché credono al vaccino”.

Una giornata, UNA! in cui si parla di un’altra cosa, no? Mamma mia …

“A zappare dovete andare! A zappare!”. Il Sig. Rossi è per la dittatura contadina.

Sono un po’ affranta.

I commenti aumentano a dismisura.

Leggo così tanta cattiveria che apro whatsapp e mando un cuore a mio figlio. Lo osservo che pulsa sullo schermo. Aggiungo un “Bravo! Sono fiera di te!”, come a massaggiare lo stomaco che mi è salito in gola.

Riapro l’articolo.

Scorro altre frasi, una peggio dell’altra.

Poi finalmente arriva lei: “Contentissima di essere entrata in aule semivuote stamattina. Brav*, avanti così!”.

È la mia amica Cristina. Professoressa.

Sorrido.

Allora non sono sola.

Allora questi ragazzi qualche anima l’hanno smossa davvero.

Allora esiste qualcuno che capisce che hanno bisogno di credere nelle cose importanti, che c’è stato un risveglio, che non sono dei rimbambiti.

Allora esistono degli adulti che sanno dar fiducia a queste generazioni nuove e così diverse.

Ha ragione lui: “Commenti degni del nulla in cui annegate”. È il mio compagno, che leggo con fierezza in mezzo ai rutti di tantissime persone.

Io oggi questi ragazzi li ringrazio.

E spero che la loro lotta continui, perché diciamolo, tutto questo schifo, glielo abbiamo regalato noi.

Scusateci.