LA BELLEZZA IN UN RAGNO

Mentre il mondo va avanti dibattendosi tra chi la sa più lunga sui Social più disparati, i cervelli fini fuggono dal paesello e cercano rifugio laddove le loro illuminazioni vengono prese seriamente in considerazione.

Una massa di ricci da far invidia a qualunque donna, barba lunga, un bel sorriso e un cervello intuitivo e abbagliante. 

Luca Alessandrini, 30 anni, si chiude in camera per un po’ e studia. Decide di sfidare quattrocento anni di storia e di liutai, e inventa il suo violino. Chiunque mastichi un poco di musica sa che si tratta dello strumento più difficile da suonare, con un’intoccabile storia alle spalle. 

Luca decide di sfidarla. 

Il violino che oggi i nostri ragazzi poggiano sulla spalla non è così ecosostenibile, dunque prova a ripensarlo. 

Va a Londra, insieme a un’altra trentina di cervelloni come lui e scopre che ciò che ha in mente può essere realizzabile. 

Come ? Con la seta di ragno

L’università di Oxford alleva ragni australiani che producono una tela cinque volte più forte dell’acciaio. Realizza così il suo violino, testato dai liutai di Cremona, che lo applaudono pure.

Luca si aggiudica per merito un bel gruzzolo e… nessuna ( o quasi) gloria in patria. 

La pochezza che oggi circonda tutti, fa sì che ognuno focalizzi la propria informazione su argomenti ben definiti e molto spesso pilotati. I Social viaggiano su algoritmi che individuano i nostri gusti, gli orari, la permanenza su una pagina piuttosto che su un’altra e pilotano la nostra scelta, facendoci credere che sia LA nostra scelta. Incrociando i dati, la home del nostro partner virtuale diventa così il vestito perfetto da infilare al mattino, perché studiato su misura. E più leggi e clicchi e condividi ignoranza, più ti viene riproposta. 

Ma non è un complotto.

È la verità virtuale

Per questo se sei geniale, hai un’intuizione incredibile e tanto coraggio, fai la valigia e scappi. E se approdi nel posto giusto ti troverai di fronte persone che non sgranano gli occhi quando metti insieme un ragno a un violino. Ma che ti dicono , proviamoci

Nella notte in cui ognuno ha da dire la sua su Veronesi e sul tumore al seno, io sempre più sogno la lotta a un altro cancro : il cancro della demenza digitale

Malattia subdola, paralizzante, accecante.

La cura? 

La bella gioventù, come Luca Alessandrini. Che si applica per cambiare un pezzettino di mondo, partendo dalla musica, dai ragni e dalla seta. 

Il suo lavoro non salverà certo vite, ma può sicuramente stimolarle. 

E a me piace. 

Bravo.

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