IL PESO DELLA CULTURA. Storie di zaini pesanti e ricerca di soluzioni.

Vittoria, quinta elementare, pesa 31 chili. La sua cartella quasi 10 e mezzo.

Giovanni, prima media, lui 40 chili, 15 la cartella.

La figlia di Silvia fa quinta elementare e sfacchina 10 chili di libri.

Martina, 30 chili lei, 13 di cartella.

Alessandro ne pesa 38, fa prima media e lo zaino ne pesa 12.

Ginevra, in una giornata “leggera” trasporta 12 chili di cartella. Ma a volte sono 16.

Arianna ha tre figli tra liceo, medie e elementari. Zaini da 13 chili l’uno.

Simone, Elettra, Pier Carlo… in prima media hanno cartelle dai 12 ai 15 chili.

Ludovica ha otto anni. 10 di zaino.

Susy ha 9 anni, è uno scricciolo di 24 chili e trasporta 11 chili di cartella. Quasi metà del suo peso…

 

Ho ricevuto moltissimi dati come questi. Mio figlio stesso è tra questi numeri, testimone con gli altri del peso della cultura.

 

Leggo dal sito del Ministero della Salute il documento ” Chiarimenti in merito al peso degli zainetti scolastici” elaborato nel 2009 dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dal Ministero del Lavoro, in cui sono riportate le raccomandazioni del Consiglio Superiore di Sanità, inviato già a suo tempo agli assessorati scolastici regionali e a tutti i dirigenti scolastici.

> il peso degli zaini non dovrebbe superare il 10-15% del peso corporeo dell’alunno

 

> lo zaino deve essere indossato in maniera corretta

 

> è necessaria un’educazione all’essenzialità organizzativa del corredo scolastico da parte dei docenti […] considerando che già da qualche anno le case editrici hanno iniziato a stampare i testi scolastici a fascicoli.

> è necessario inserire la corretta gestione del peso dello zaino all’interno di una più ampia educazione alla salute e alla promozione di corretti stili di vita.

 

Bene.

È chiaro dunque che un ragazzo di 40 chili in pieno sviluppo strutturale dovrebbe avere uno zaino che ne pesi al massimo 6.

Nella realtà dei fatti, tutti, ma proprio tutti, hanno sulle spalle il doppio del peso massimo sopportabile.

Noi tutti muniamo oramai i nostri figli dei cosiddetti trolley o carrellini.

Ma qui sorge un altro problema : le scale.

I ragazzi usano spesso i pullman e faticano a salirci su col carrellino ( chi usa i mezzi sa bene di cosa parlo) e comunque una volta arrivati a scuola hanno spesso una, due, tre rampe di scale da fare e col carrellino è peggio che mai.

Tra gli alunni che continuano ad usare la cartella tradizionale si contano quotidianamente cadute e ribaltoni proprio nel salire le scale al mattino.

Soluzioni ?

 

Provo a chiedere aiuto a chi la scuola la vive in presa diretta: gli insegnanti.

 

” Quando possibile cerco di far posare i libri a scuola nell’armadio, che però non ha la chiave … quindi c’è il rischio di furti … quando non servono dico di non portarli. Però all’inizio di prima media molti alunni non ascoltano e portano libri inutili”.

Devo dire che gli insegnanti si dimostrano collaborativi e percepiscono seriamente il problema.

“Cerchiamo di adottare libri peso piuma ma non sempre è possibile. A volte – continua – siccome i libri sono tanti e pesanti, precisiamo quali servono e se si può , due alunni, a turno, lavorano sullo stesso libro”.

 

Ci provano, diciamolo, ma non è così semplice.

” È importante che le famiglie aiutino i ragazzini a organizzarsi e a preparare la cartella con il materiale utile e necessario ma molti non sono abituati ad ascoltare “.

 

Quindi.

Gli insegnanti tentano di indirizzare gli alunni. Gli alunni spesso continuano a caricare lo zaino inutilmente. La scuola con gli armadietti rimane mito televisivo. La cartella è un macigno. Il carrellino non sempre è la soluzione.

La scuola senza zaino è un metodo didattico di cui sempre più sentiamo parlare. Nasce 15 anni fa a Lucca e il metodo, le cui parole d’ordine sono responsabilità, comunità e ospitalità, inizia a diffondersi oggi in centinaia di istituti in Italia.

Qui niente pesi sulle spalle e un sistema innovativo che stravolge il tradizionale lavoro scolastico.

Siamo pronti?

Non lo so.

E lo dico sospirando…

In ultima battuta chiedo un parere anche a Luca Bonetto https://schiena-sana.it , osteopata, che per definizione ha un approccio olistico e multifattoriale.

” Nel caso degli alunni – dice – una variabile importante è quella del tempo : quanti minuti hanno lo zaino pesante sulle spalle? […] Lo zaino non può essere considerato l’unico colpevole , talvolta è la goccia che fa traboccare il vaso”.

 

Luca mi illustra comunque uno tra i tanti studi scientifici sull’argomento {*} ” che riporta una percentuale del 60% di soggetti che hanno avuto dolore da uso di zaini pesanti, trovando una significatività statistica sull’aumento del dolore. Le femmine hanno riportato un dolore più grave e più frequente dei ragazzi,soprattutto se si parla di adolescenti”.

 

Consigli pratici?

“Sicuramente lo sport e il movimento sono l’antidoto migliore a questo tipo di problema […] fin dalle scuole elementari “.

 

Un cane che si morde la coda insomma.

Nell’attesa che la scuola tenti un’evoluzione tecnologica ho fatto il mio di esperimento !

E come una pazza, di prima mattina, ho caricato lo zaino di mio figlio in spalla e ho corso dalla porta di casa sino alla macchina.

Una scena pietosa.

E non avevo neppure la cartellina di tecnica in mano …

I miei ragazzi hanno riso un sacco.

Senza pietà per il mio essere ben poco ginnica e il fiatone finale.

Ho spiegato loro che normalmente scatto come un giaguaro.

La colpa era tutta dello zaino.

Pesantissimo.

Provateci voi, santocielo.

(*) Aprile, Di Stasio, Vincenzi, Arezzo, De Santis, Mosca, Briani, Di Sipio, Germanotta, Padua “The relationship between back pain and schoolbag use: a cross-sectional study of 5,318 Italian students.” Spine J. 2016 Jun; 16(6):748-55. doi: 10.1016/j.spinee.2016.01.214. Epub 2016 Feb.

 

14 thoughts on “IL PESO DELLA CULTURA. Storie di zaini pesanti e ricerca di soluzioni.

  1. Sulla questione libri e materiali i primi a poter fare la differenza sono gli insegnanti. Sono loro ad adottarli. Poi però dicono che stanno valutando le soluzioni. Una prima soluzione potrebbe essere quella di non adottare testi che pesino più di… E non costino più di… L’editore che si adegua vende il testo.
    È una legge di economia.
    La seconda soluzione potrebbe essere il formato elettronico. Non serve Internet basta un e_book. Tutti i libri a scuola e l e_book a casa, portiamo nello zainetto solo il quaderno dei compiti e la merenda. E magari limitiamo anche il numero di SUV in doppia fila, indispensabile per le operazioni di carico e scarico.
    Qualche anno fa alle elementari ho partecipato ad un consiglio di classe dove si presentavano i testi. Molti erano suddivisi in fascicoli ma poi durante l’anno vedevo mio figlio portarli sempre tutti.
    Perché? Perché si!
    Poi il costo (quasi vessatorio) dei testi completa la festa…
    Storia Medioevale di 1 media, 27 €. Una cifra spesso sufficiente a percorrere 1000 km in aereo low-cost.
    Non dovrebbe nemmeno essere necessario un testo simile per insegnare la storia medievale…
    -Eh ma è la versione aggiornata…
    Cavoli si è aggiornato il medioevo?
    Ma poi, che risoluzioni bisogna inventare? Basta copiare da scuole e nazioni dove le cose funzionano meglio e quanto meno provare.
    Marcello.

  2. Ciao Stefania,
    ti racconto della mia esperienza.
    Quando i miei ragazzi andavano alle elementari non esisteva il problema “peso dello zaino” perchè le maestre riuscivano a far tenere i libri in classe e facevano portare a casa solo quelli per lo studio/compiti: gestione perfetta!
    Alle medie tutta un’altra storia.
    All’inizio delle prima media del primogenito (2012) anche io mi sono davvero angosciata perchè ogni docente voleva che ogni alunno avesse il proprio materiale per poter lavorare in autonomia (che se ci pensi ha una logica) e quando mio figlio usciva di casa sembrava dovesse partire per Himalaya…la classe era davvero sfigata, nel giorno con uscita pomeridiana alle 17:00 portavano, oltre lo zaino sulle spalle, la cartellina di arte, la cartellina di tecnologia e lo zainetto per motoria…fai tu!!
    Dopo un pò di tempo dall’inizio della scuola, chiaccherando con la proprietaria della cartoleria della zona, ho raccontato la stessa cosa che ti ho scritto sopra e lei mi aveva spiegato che la regione Liguria (dove vivo) è stata la prima d’Italia ad autorizzare l’utilizzo dei libri in formato elettronico nelle scuole proprio per venire incontro a queste problematiche…perlatro notizia molto poco pubblicizzata!
    Io ero già gasatissima!
    Però di contro mi ha aveva anche detto che le case editrici stavano remando contro perchè la differenza dei guadagni delle vendite tra un cartaceo e un digitale erano abissali e che quindi ci sarebbero voluti anni per essere a regime.
    Eccoci qui nel 2017 ed i miei figli (nel frattempo superiori e medie) hanno gli stessi zaini…nulla è cambiato.
    Magari vedremo un cambiamento di rotta con i nostri nipoti, avranno uno zaino virtuale, telecomandato o chissà che altro…

    PS: Viva la Buona Scuola ^_^

  3. Questo problema c’era anche quando ero io alle medie e si parla di parecchi anni fa, io do parte della causa agli insegnanti, dovrebbero organizzare meglio le lezioni, spesso i ragazzi portano libri che non aprono neppure.
    Per la digitalizzazione sono contraria, a meno che non si trovino dei sistemi per utilizzare questi mezzi solo per lo studio (e non possano accedere a giochi, social ecc)

      • Che i ragazzi ne siano entusiasti mi sembra ovvio. Anche secondo me è importante ci sia una via di mezzo, altrimenti si dimenticano come si scrive. Per me la soluzione potrebbe essere di digitalizzare i libri e usare i lettori di ebook , in modo che i ragazzi possano solo leggere i libri e non navigare in rete, e continuare ad avere i quaderni (non sono quelli il peso) . Però direi dalle medie, perché alle elementari è comunque difficile lasciare la responsabilità di un oggetto così delicato e costoso a dei bambini, inoltre non tutte le famiglie sono in grado di utilizzarli

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